Maria
Quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa per questo numero dedicato alla disciplina yoga mi è venuto naturale tornare indietro con la memoria a quando circa dieci anni fa ho conosciuto il Centro di Cultura Rishi di Palermo, e il maestro Aruna, fond
Quando mi
è stato chiesto di scrivere qualcosa per questo numero dedicato alla
disciplina yoga mi è venuto naturale tornare indietro con la memoria
a quando circa dieci anni fa ho conosciuto il Centro di Cultura Rishi
di Palermo, e il maestro Aruna, fondatore di diversi centri di yoga
in Italia ed in Argentina.
Ciò che
posso dire dello yoga è la mia esperienza in questi anni, e di come
la pratica spirituale di questa disciplina è entrata nella mia vita
e l’ha piano piano trasformata.
Mi ricordo
che una delle prime domande a cui non riuscii a dare risposta
durante un seminario con il maestro fu “quanto tempo dedicate
nella vostra giornata alla vita spirituale?” Non dissi nulla
perché nella mia giornata non c’era nessun tempo, neppure mentale
che io dedicassi alla mia vita spirituale.
Questa
domanda cominciò a lavorare dentro di me e piano piano iniziai a
ripensare alla mia vita ed all’organizzazione delle mie giornate.
Presi coscienza che parte del tempo di esse erano dedicate al
sostentamento del mio corpo, parte all’organizzazione della mia
famiglia, parte al lavoro e parte alle relazioni. Qualche piccola
parte, a volte alla preghiera.
E la mia
parte spirituale? Dove era? Nascosta, direi seppellita da miliardi
di cose inutili e spesso dannose. Tutte riempivano la mia vita in
quantità ma non in pienezza .
La prima
cosa da fare era pertanto cominciare a fare pulizia. Cominciare ad
eliminare le tante cose che mi facevano dire che non potevo dedicarmi
alla mia vita spirituale, perché non avevo tempo. Era un periodo nel
quale non riuscivo mai ad arrivare puntuale ad un appuntamento,
nonostante girassi come una trottola. Dovevo imparare a non correre
più e capire invece dove stavo andando.
La fretta
doveva essere bandita e soprattutto era necessario fermarsi.
Fermarsi.
Il mondo è
tutta un’altra cosa se lo si guarda da fermi. Tutto passa davanti
a noi prima o poi. Ricordo che il maestro ci diceva, un po’
scherzando ed un po’ no, che potevamo buttare via le nostre agende,
perché ci saremmo trovati nel posto giusto al momento giusto se
smettevamo di rincorrere la vita e imparavano invece a fluire in
essa.
Era
necessario per me cominciare a far ordine nella mia vita . Era
necessario imparare a fare attenzione ed a dedicare tempo nelle
mie giornate all’alimentazione, alla postura,alle relazioni, alla
meditazione….
Ma questo
non era ancora sufficiente.
Il maestro
ogni tanto ci chiedeva cosa volevamo fare nella nostra vita,
migliorare o cambiare? La risposta la conosco, non basta migliorare,
bisogna cambiare.Ma è così difficile abbandonare le proprie
abitudini , i propri schemi mentali, sono le cose più difficili da
modificare, sono la parte più dura e coriacea della nostra
personalità.
Ho
compreso, col tempo, che era proprio questo il lavoro da fare.Lo
yoga pertanto doveva entrare nelle mie giornate vetiquattro ore su
ventiquattro.Perchè la disciplina dello yoga non sono solo le
asana, la respirazione e i pranaiama, il rilassamento,
l’alimentazione, il digiuno, la meditazione… ma tutto è yoga,
unione, qualsiasi momemto della nostra vita in cui sappiamo essere
presenti al presente come dice Shantidas, e in cui sappiamo
diventare una cosa sola con tutto il nostro essere, parte fisica,
emozionale e mentale. Ma per raggiungere ciò è necesario dedicare
tempo nelle nostre giornate al lavoro interiore con le le asana, i
prana iama, la meditazione ….. con disciplina e con l’aiuto di
un maestro.
Io ho
avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino il maestro Aruna .Ho
la fortuna di frequentare il centro di Cultura Rishi di Palermo, con
un gruppo di persone molto motivate. Insieme portiamo avanti un
lavoro personale e di gruppo.E’ infatti importante il sostegno del
gruppo nel lavoro personale quotidiano. Tre volte alla settimana so
che ci sono i miei compagni di cammino che mi aspettano per lavorare
insieme e portare avanti il lavoro affidatoci dal maestro, nei
seminari intensivi che frequentiamo annualmente.
Quest’anno
il maestro Aruna , accogliendo una proposta mia e di Enzo mio marito
con cui condivido il cammino nell’Arca e nello yoga, ha svolto una
sessione di yoga di primo livello alla Fraternità delle “tre
Finestre”di Belpasso. E’ stata un’esperienza forte, sia per il
lavoro con il maestro sia per le occasioni di conoscenza e scambio
tra tutti i partecipanti. Abbiamo avuto la possibilità di vivere
un’esperienza comunitaria nell’essenzialità e nella gioia. Una
settimana nella quale tutto ha avuto il suo posto, la preghiera del
mattino e del fuoco la sera, le sessioni yoga condotte dal maestro,
la preparazione dei pasti, il lavoro manuale, l’escursione
sull’Etna, le danze, il canto e la festa. Giorni intensi di lavoro
e condivisione delle nostre vite.
Un lavoro
che per dare i suoi frutti deve continuare nelle nostre giornate con
la disciplina personale e se possibile di gruppo perchè dello yoga
non si parla ne si discute, ma si pratica.
”La vita
spirituale consiste nel mantenere contemporaneamente attenzione e
distenzione, e l’una nell’altra, le due cose contrarie ed ad
entrare svegli nel sonno. Entrare sveglio nel sonno è penetrare
coscientemente la sostanza, è entrare nella profondità dell’Io
senza perdervisi, è vedere la verità senza morire.” pag 102
Introd. alla vita interiore
Se siamo
in yoga tutto ha il suo posto e tutto va a posto nelle nostre
giornate, tutto ha un senso e una direzione, tutto è semplice e
chiaro, il dentro e il fuori sono trasparenti l’uno all’altro,
il fuori esprime il dentro.”Perché voi siete la sola cosa al mondo
che possiate conoscere dal di dentro e dal di fuori allo stesso
tempo.Tutto il resto vi è percettibile solo dal di fuori.”pag 22
Nella
Introduzione alla vita interiore Lanza del Vasto parla così dello
yoga: “Lo yoga : acquietamento dei vortici” i Sutra Yoga
incominciano da questo precetto che riassume tutti gli altri. Quando
i vortici sono placati, la natura dell’acqua appare, il colore
dell’acqua, la virtù dell’acqua: calma, verde, limpida, il fondo
sembra popolato di esseri viventie ricco di tesori nascosti, e vi si
riflette il cielo”pag 102
“Iniziate
con convinzione –dice Shantidas – Ogni altra avventura può
risultare vana, questa no.In questa il fine è raggiunto dall’inizio,
è in voi, siete voi stessi. E’ dunque saggio osare.”
[ Indietro ] |