Gomukha
Go-mukha:
letteralmente “muso di vacca”.
Si
tratta di una parola composta formata dal sostantivo neutro
mukha, “viso”, “bocca” o più
generalmente “apertura”, e dal sostantivo go che
in sanscrito può essere sia di genere maschile, “bue”,
“toro”, sia di genere femminile, “mucca”,
“vacca”.
L’origine
del nome, come si può osservare sulla base di una comparazione
linguistica, è indoeuropea e riconducibile ad una radice
*gwou-.
La
radice indoeuropea è caratterizzata dalla presenza di una
labiovelare sonora *gw-, un suono che
è completamente scomparso nelle lingue storiche lasciando
tuttavia tracce profonde: in sanscrito, lingua appartenente al gruppo
indoeuropeo noto come indoario, l’esito della labiovelare
sonora ha prodotto la velare (o gutturale) sonora g, mentre è
andata perduta l’appendice labiale w originaria, pertanto
*gwou->go.
L’esito
velare g presente in sanscrito si è mantenuto inalterato
anche nello slavo gov-edo “vaccina”. Diversa la
risposta delle lingue classiche europee: il greco davanti alla
vocale o presenta come esito una labiale sonora beta, b, per
cui dalla radice *gwou- la parola derivata è
”bùs”; simile l’esito nel latino
bos-bovis e nell’italiano “bue/bove”
e suoi derivati.
In
altre lingue indoeuropee l’esito della labiovelare *gw-
può essere talora un suono esplosivo gutturale k, come
accade per esempio nell’armeno kov.
Lo
stesso suono gutturale si rintraccia, però, nel gruppo delle
lingue germaniche, in particolare nel tedesco moderno kuh.
Nelle
lingue del gruppo anglosassone esistono alcune varianti:
l’inglese moderno presenta, per esempio, come esito linguistico
dell’indoeuropeo il sostantivo cow, mentre l’antico
irlandese bó conserva l’esito labiale b
della labiovelare già visto in greco, in latino e in italiano.
Bibliografia
-
O. Szemerenyi:
Introduzione
alla linguistica indoeuropea
1990
(pag. 88)
-
D. Silvestri:
La
nozione di indomediterraneo in linguistica storica
1974
(pag. 46 e ss.)
-
Monier-Williams:
A
sanskrit-english dictionary
Motilal
Banarsidass Publishers
[ Indietro ] |