Meditazione
La Meditazione
non è Faccenda da Ragazzini
di
YOGAMAHARISHI DR SWAMI GITANANDA GIRI GURU MAHARAJ
Contrariamente a quanto si
crede, la meditazione, quanto meno certamente il concetto esaltato
che si intende con il termine sanscrito di Dyana, non è
faccenda da ragazzini.
La
meditazione è il risultato finale di un lungo processo
consapevole di crescita ed evoluzione, un processo che può
prendere diverse vite. Certamente non è qualcosa che possa
essere "insegnata" nel corso di una sessione di lavoro od
in un seminario di fine settimana, nè essere ottenuta
semplicemente sedendo immobili per lunghi periodi di tempo.
In realtà questo
approccio al complesso corpo-mente-emozioni può essere
estremamente fuorviante se non propriamente pericoloso.
Non esiste una "cura
istantanea" per una vita trascorsa a pensare, parlare ed
agire in modo errato.
Passo dopo passo l'essere umano deve ripulirsi del suo passato Sabija
Karma, del suo Prarubdha Karma, gli effetti accumulati delle azioni
prodotte nel passato, e purificarsi in modo da raggiungere gli stati
esaltati di coscienza nei quali le Verità Supreme rivelano se
stesse.
Spiacente piccoli! il
"Samadhi istantaneo" non esiste. Non cè "
Moksha rapido". Non c'è "pace prefabbricata".
Queste sono elevate ricompense spirituali "solo per il
coraggioso" e non per l'artista dell'evasione di fine settimana
che ama frequentare un differente tormentone spirituale per ogni
mutevole fase della luna.
Non sono un ammiratore di
Rajinesh, quel rinnegato Jain che diventò successivamente
"Osho". Ma egli aveva diverse buone cose da dire ed alcune
delle sue percezioni erano accurate e "corrette".
Ad Osho fu chiesta
espressamente la sua opinione sul concetto, oggigiorno molto diffuso,
di MEDITAZIONE VIPASSANA, che non sta soltanto invadendo l'India ma
anche il resto del mondo. La gente viene solitamente avviata al
Vipassana, con un periodo iniziale di dieci giorni, e la disciplina
consiste principalmente nel condurre una vita quieta, silenziosa,
semplice, austera e comunitaria, nonchè nel sedere in silenzio
per lunghi periodi di tempo esercitando la mente in un particolare
schema mentale e cercando di coltivare una più profonda
consapevolezza. Quando gli fù chiesto un commento su questa
diffusa "tecnica di meditazione" Rajinesh si espresse in
questo modo: "non vi dirò di dedicarvi al Vipassana a
meno che non sia in grado di darvi anche l'esperienza di Guatama
Budda”.
Budda poteva sedere in
silenzio, senza desideri, senza pensieri, in moto verso la sua
interiorità, perchè l'esterno per lui aveva perso ogni
interesse. Egli aveva visto che si trattava solo di apparenze come
quando si guarda un film. Ma vi sono idioti che gemono, piangono,
ridono anche guardando un film poichè dimenticano che si stà
solo proiettando un film. La nostra vita è molto di più
di ciò.
Il Budda Guatama ebbe
grandi opportunità per sperimentare la vita e vederne la
futilità. Ciò gli diede la possibilità di sedere
in silenzio, senza ostacoli. E' in questi momenti che Vipassana fù
scoperto. Se la vita non è stata una ricca esperienza, se si è
trattato di un evento esteriore, repressivo, dominato dalla
religione, condizionato, non è possibile dedicarsi al
Vipassana. Quanti sono diventati dei Budda? La mia analisi è
molto semplice, ma significativa, non dovreste reprimere niente nella
vostra vita.
Vivete una vita gioiosa e
non repressa. Presto scoprirete che tutte quelle gioie e quei piaceri
sono vuoti. Fino a quando non avete scoperto con la vostra propria
esperienza che i piaceri non sono piaceri ma solo giocattoli per
tenevi nell'ignoranza, per tenervi occupati ...Una volta scoperto che
avete scoperto ciò attraverso la vostra esperienza,
ricordatevelo perchè è assolutamente fondamentale. Deve
trattarsi della vostra stessa esperienza, allora Vipassana è
la meditazione più semplice. Non avete bisogno di andare da
nessun businessman per impararla. Vipassana arriva alla fine, non è
possibile cominciare con Vipassana. Per cominciare con Vipassana
dovrete attraversare l'oscura notte dell'anima, e non troverete
l'alba da nessuna parte.
Non siete preparati e non
avete fatto i compiti a casa, avete cominciato un lavoro che
necessita di un vasto retroterra di esperienze. Traverserete prima
tutti gli altri tipi di esperienze, purificandovi in modo da essere
capaci di entrare in Vipassana. La gente vuole saltare direttamente
nel paradiso. Non vedono dove si trovano e che se saltano da dove si
trovano rimedieranno fratture multiple. Bisogna prima arrivare alle
scale e poi procedere gradino dopo gradino, con coscienza e cautela.
E' un pellegrinaggio.
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