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Il Centro di Cultura Rishi di via S. Bono ha introdotto negli ultimi anni un corso di Danza Sufi secondo la tradizione del Marocco.

Il Maestro era particolarmente interessato a che si praticasse al Centro questa tecnica che ha il potere di stimolare il corpo nel suo contatto non solo con il ritmo e con il tempo, ma anche con lo spazio e la geometria.

In tutto questo la mente ha un ruolo fondamentale. Il praticante capisce quanto importante sia, nella pratica, il concetto di concentrazione e quanto la sua relazione con lo spazio circostante sia cruciale.

La relazione del singolo con il gruppo assume un ruolo di estrema centralità. Non è solo una pratica personale, in cui ciascuno ‘parla’ con se stesso, ma anche di gruppo, perché stimola l’intesa corale e la relazione a due. La danza richiede che ci siano 8 partecipanti perché il numero 8 ha significati esoterici che sono tutti da scoprire.

La pratica ha la valenza di una vera e propria meditazione in movimento non finalizzata allo spettacolo ma ad un lavoro introspettivo personale condiviso con il gruppo.

E’ doveroso rendere nota qual è l’origine della danza che si pratica al Centro e come è arrivata a noi.

Nasce dall’insegnamento della Coreografa Marie Christine Wavreille che più volte invitata dal Maestro Aruna Nath Giri (tramite Patrizia D’antona, sua allieva) ha trasmesso al Maestro stesso la pratica della danza sufi che proponiamo al Centro.

A sua volta Marie Christine ricevette la pratica dalla danzatrice e psicologa Laureen Sceleen che prosegue la tradizione di Jabrane Mohamed Sebnat, Maestro Sufi del Marocco.

E’ giusto onorare il lignaggio di chi ci ha fornito questa conoscenza e come è arrivata a noi.

Ecco la presentazione della maestra Wavreille dei contenuti profondi della danza che proponiamo:

“tutto l’apprendimento consiste nell’acquisire il nostro ‘orientamento’, essenza della nostra presenza nel mondo, a realizzare interiormente la nostra verticalità e dare un senso alle direzioni orizzontali, a unire l’immaginario e il sensibile, tessere e scucire, collegare il microcosmo al macrocosmo.”

“essere presenti a se stessi e agli altri: questa presenza illuminerà lo spazio. L’organo che agisce è il cuore, al di là della ragione e della visione della realtà (questa danza) è infine una visione del cuore.”

Grazie a Patrizia per queste informazioni.

Dal Canto suo il Maestro Aruna ha arricchito la tecnica grazie alla sua esperienza di ballerino di danza classica evidenziando una proiezione verso il Polo Celeste che è insito nella geometria della danza Sufi.

Potete chiedere maggiori informazioni chiamando o mandando un messaggio al 3387169008. Saremo felici di darvi ascolto.