Panchatantra 3
(Tema: coloro che perdono il bene a causa dei loro pensieri)
Il Brahmano che pensava troppo!
Kasminshin nagare kashit Svabhavakrpano nama brahmanah prativasati sma. Tasya bhiksarjitaih saktubhir bhuktorvaritair ghatah paripuritah tam ca gatham nagadante ‘valambya tasyadhastat khatvam nidhaya satatam ekadrstya tam avalokayati. Atha kadacid ratrau supatash cintayamasa: yat paripurno ‘yam ghatas tavat saktubhir vartate, tad yadi durbhiksam bhavati tad anena rupakanam shatam utpadyate. Tatas tena mayajadvayam grahitavyam. Tatah sanmasikaprasavavashat tabhyam yutham bhavisyati. Tato ‘jabhih prabhuta ga grahisyami gobhir mahisir mahisibhir vadavah. Vadavaprasavatah prabhuta ashva bhavisyanti. Tesam vikrayat prabhutam suvarnam bhavisyati. Suvarnena catuhshalam grham sampadyate. Tatah kashcid bramano mama grham agata praptavayaskam rupadhyam kanyam dasyati. Tatsakashat putro me bhavisyati. Tasyaham Somasarmeti nama karisyami. Tat, tasmin janucalanayogye samjate, ‘ham pustakam grhitvashvashalayah prstadesha upavistas tad avadharayisyami. Atrantare Somasarma mam drstva jananyutsangaj janupracalanaparo ‘shvakhurasannavarti matsamipam agamisyati, tato ‘ham brahmanim kopavisto’bhidasyami: grhana tavad balakam. Sapi grhakarmavyagratayasmadvacanam na shroyati. Tato ‘ham samutthaya tam padapraharena tadayisyami. Evam tena dhyanasthitena tathaiva padapraharo datto, yatha sa ghato bhagnah saktubhih panduratam gatah.
In una città viveva un bramano di nome Svabhavakrpano (“Compassione della sua essenza”). Con le elemosine che si era guadagnato, grani di riso e avanzi di cibo, fu riempito un vaso. Avendo appeso questo vaso a un chiodo e avendo posto al di sotto di questo un letto ammirava il vaso continuamente con lo sguardo fisso.
Allora una volta, di notte, essendosi addormentato pensò:
“Dal momento che questo vaso è stato riempito di grani per tutto questo tempo allora se sopraggiunge una carestia da questo ci si possono ricavare cento rupie.
Poi posso ottenere da questo una coppia di capre, poi dopo sei mesi di procreazione da queste si ricaverà un gregge e poi otterrò molte mucche dalla vendita delle capre, dalle mucche un vitello, dalla procreazione delle giumente si otterranno molti cavalli.
Dalla vendita di questi cavalli si ricaverà molto oro. Dall’oro si potrà ottenere una casa con quattro stanze. Poi un bramano venendo nella mia casa mi darà una bella figlia nel fiore della giovinezza.
Dall’unione con questa fanciulla mi nascerà un figlio: lo chiamerò Somasarma (“Colui che ha la protezione del Soma”). Quando sarà in grado di camminare sulle ginocchia io mi metterò a studiare un libro nel retro della stalla per i cavalli, nel frattempo vedendomi Somasarma, mentre si aggira tra gli zoccoli dei cavalli intento a salire con le ginocchia sul grembo della madre, verrà vicino, poi io pieno di collera rivolgerò la parola alla bramina: prendi subito il bambino! Ma lei, affaccendata in casa, non udirà. Io allora, essendomi alzato la colpirò con un calcio”.
Così, intento a riflettere, proprio allo stesso modo, sferrò un calcio di modo che questo vaso si ruppe e il biancore sparì dai grani di riso..